I supermercati Carrefour hanno deciso di interrompere le forniture di prodotti PepsiCo in Italia, per i prezzi eccessivi.
La catena di supermercati Carrefour ha preso una posizione irremovibile, pare, contro l’aumento dei prezzi dei prodotti PepsiCo. Sono quindi bloccate le vendite dei loro prodotti nei negozi in Italia e Francia: una mossa che rappresenta la protesta del Paese contro i rincari giudicati eccessivi da parte della multinazionale americana.
La decisione dei supermercati Carrefour
Carrefour ha comunicato che prodotti come Pepsi, 7Up, Lipton Ice Tea, patatine Lay’s e snack Doritos non saranno più disponibili nei suoi supermercati. La catena ha intenzione di affiggere cartelli sugli scaffali vuoti per informare i clienti delle motivazioni che si nascondono dietro l’assenza di questi marchi, puntando il dito contro i “prezzi troppo alti”.
La catena francese alza la voce in un contesto che rientra in una più ampia diatriba tra le catene della grande distribuzione e i produttori di beni di largo consumo. Le aziende, infatti, sono state accusate di aver alzato i prezzi aumentando i profitti e obbligando i supermercati a non scaricare gli eccessivi rincari sui consumatori.
Come confermano i dati, nel primo semestre del 2023 il margine di redditività di Carrefour è rimasto stabile a 1,9 miliardi di euro. D’altra parte, PepsiCo ha triplicato gli utili per la fine dell’anno: tra giugno e settembre, i listini sono aumentati in media dell’11%, accettando un calo di volumi di vendita del 2,5%, con nuovi rincari previsti per il 2024.
La situazione in Europa
Ma ci sono anche altre catene che seguono l’esempio dei supermercati Carrefour. In Germania, ad esempio, colossi della grande distribuzione come Edeka e Rewe hanno adottato strategie simili, interrompendo temporaneamente i contratti di fornitura con grandi aziende come Mars, Kellogg’s, PepsiCo e Coca Cola.
Il motivo? Sempre lo stesso: i prezzi eccessivi. Per quanto riguarda l’Italia invece, al momento non sembra essere iniziata nessuna rivolta a riguardo. Tuttavia, si ricorda una situazione simile all’epoca del trimestre anti-inflazione promosso dal ministero delle imprese e del made in Italy.
Una situazione che ha colpito duramente tutti i Paesi europei, mettendo a dura prova molte famiglia. Arriverà anche per il Belpaese il momento di alzare la voce contro gli effetti dei rincari sui prodotti di largo consumo?